Secondo quanto segnalato da Pierluigi Amata, direttore del centro di chirurgia plastica e medicina estetica Bioscultura di Roma, in un comunicato diffuso a mezzo stampa, un terzo degli interventi di chirurgia plastica estetica che vengono effettuati all’estero all’interno di pacchetti “low-cost” avrebbe esiti negativi.
In altri termini, più del 30 per cento dei pazienti che – per poter risparmiare sul costo dell’intervento – si rivolgono a strutture estere non riconosciute, tornerebbero in Italia con risultati ben diversi da quelli attesi e, in alcuni casi, con dei pregiudizi molto gravi sulla propria salute.
In particolare, il dottor Amata sottolinea come il 35 per cento dei pazienti accolti negli ultimi mesi si rivolgerebbe per poter cercare di porre rimedio a un intervento di chirurgia estetica avvenuto all’estero, i cui esiti non sono evidentemente stati considerati soddisfacenti.
Perchè alcuni fanno viaggi all’estero per scopi chirurgici?
La conseguenza è ovvia: quello che agli occhi del cliente / paziente sembrava un facile risparmio, si è invece trasformato in un danno per le proprie tasche e per il proprio fisico. Un fenomeno che, sottolinea lo specialista, appare essere in continua crescita.
Ancora, Amata evidenzia come gli esiti dannosi siano causati dalla mancanza di controllo sulla qualità degli interventi effettuati all’estero, a fronte di un prezzo molto basso. I danni sono infatti collegati direttamente alla mancanza di garanzie sui prodotti utilizzati (spesso di scarsissima qualità), come ad esempio i materiali che vengono iniettati sottopelle o le stesse protesi per esempio nel caso degli interventi di chirurgia estetica del seno.
Come se non bastasse, i pazienti sottoposti a un intervento di chirurgia estetica di “correzione” sono mediamente costretti ad affrontare un decorso post operatorio che si aggira tra un minimo di 6 mesi a un massimo di 12 mesi, e – frequentemente – alla necessità di ricorrere a molteplici interventi di chirurgia plastica, effettuati in più tranche.
Il tutto, a conferma del fatto che, molto spesso, un risparmio sul breve termine equivale a un vero e proprio salasso sul lungo termine, quindi attenzione a fare viaggi all’estero per scopi chirurgici.